Quanto è difficile comprendere la realtà di qualcun altro, capire ciò che sta passando anche se non lo abbiamo vissuto in prima persona e mettersi nei panni di quell’altra persona? È complicato e difficile per noi adulti e per i bambini? Spesso i bambini sanno essere molto più empatici di noi, ma altre volte è complicato spiegar loro cos’è l’empatia. Ma perché dovremmo spiegarglielo quando possiamo viverlo? Ci sono giochi e attività che ci aiutano in questo e che possiamo svolgere per aiutare i bambini in questo percorso. Scopriamoli insieme.
Cos’è l’empatia? È un’abilità che ci permette di comprendere e condividere i sentimenti degli altri, il loro modo di pensare senza giudicarli o essere d’accordo con loro – UNICEF.
Il gioco delle emozioni
Il primo e il più semplice è il gioco delle emozioni, spesso proposto in modo basico anche ai bambini più piccoli. Il gioco delle emozioni si può presentare in moltissime forme e “livelli di difficoltà”. Lo scopo del gioco è sempre lo stesso: riconoscere le emozioni provate dagli altri. Come? Attraverso le espressioni facciali!
Possiamo utilizzare delle flashcard acquistabili presso qualsiasi negozio di giocattoli, comprare dei libri sulle emozioni o semplicemente scaricare delle immagini da internet da stampare. Inoltre, le “facce” possono essere fotografie reali, disegni o anche semplici emoticon. La cosa migliore è una combinazione di tutte e tre, in modo che i bambini riescano a riconoscere le espressioni dei visi reali a quelle accentuate delle caricature.
Oltre a riconoscere le diverse emozioni possiamo chiedere ai bambini di associare quelle stesse emozioni a qualcosa vissuto realmente. Ad esempio: sono felice quando vado al parco con papà ma sono triste quando devo salutare gli amici.
Favorire l’empatia: il gioco del gomitolo
Capire le emozioni è importante, ma per favorire davvero l’empatia è importante capire come le emozioni di ogni singola persona siano collegate a tutte le persone che le sono vicine.
Per favorire ciò possiamo provare il gioco del gomitolo. Questo gioco si fa in gruppo, magari in classe. L’unica cosa che ci occorre è un vero gomitolo di lana. Dopodiché iniziamo la conversazione partendo da un bambino. Per prima cosa il bambino si presenta e dice qualcosa che gli piace. Dopodiché prende un capo del filo e lancia il gomitolo a un altro bambino.
Il secondo bambino fa la stessa cosa e lancia il gomitolo a un altro bambino ancora, fino a che il gruppo non forma una vera e propria rete o ragnatela che collega tutti i partecipanti al gruppo. Tutti sono, così, indissolubilmente collegati e connessi con gli altri.
Mi metto nei tuoi panni
L’empatia aiuta a migliorare le relazioni sociali e ad accettare che siamo tutti diversi e che sono queste differenze che ci arricchiscono.
Come far capire ai bambini che è importante mettersi nei panni degli altri? Facendoglielo fare letteralmente. I bambini si mettono in cerchio e si tolgono le scarpe, passandole al bambino accanto. Dopodiché a ogni bambino viene chiesto di che marca e colore sono le sue scarpe. Guardandosi i piedi scopriranno che non sono quelle le scarpe che indossa e che tutti noi abbiamo gusti molto diversi. Tuttavia, sono proprio le nostre diversità a unirci.
Parlare dei sentimenti
Parlare dei propri sentimenti e di quelli degli altri è il modo più diretto per favorire l’empatia nei bambini. E non c’è età per questo, sebbene ogni età richiede un diverso approccio all’argomento.
Si sottovalutano spesso i sentimenti dei più piccoli, a volte basterebbe sedersi e chiedere ai nostri figli: “cos’è che ti rende triste?”.
Favorire l’empatia: qualche altro consiglio
Sebbene sia scontato è sempre bene ricordare che non c’è insegnamento migliore dell’esempio. I nostri figli ci osservano in tutto ciò che facciamo. Siamo noi a insegnare loro come comportarsi, come gestire i loro sentimenti e come dimostrare empatia verso il prossimo. Non si insegna come essere gentili e disponibili, lo si dimostra.
Infine, un’ultima cosa che possiamo fare con i nostri figli è il gioco della gentilezza. È molto semplice: ognuno di noi deve dire o fare almeno due cose gentili al giorno nei confronti di qualcun altro. Ovviamente, non saranno mai solamente due azioni, ben presto diventeranno tre, poi quattro e così via. Essere gentili verso gli altri è una conseguenza naturale dell’empatia.